giovedì 30 settembre 2010

LA "POLITICA DEL FARE" A CALALZO: ECCO IL NOSTRO IMPEGNO CONCRETO

Ecco cosa sta succedendo in questi giorni a Calalzo... pubblico alcune immagini significative di quanto stiamo facendo per il decoro del paese, per la sicurezza degli edifici, per il risparmio energetico. Una galleria fotografica che può "aggiornarvi" sui progressi di lavori di grande importanza per Calalzo. Iniziamo dalla politica energetica su cui la mia amministrazione ha puntato molto fin dall'inizio. In questi giorni, come avete letto nei giornali e in questo blog, stiamo ultimando la sostituzione della vecchia illuminazione stradale con una nuova e a basso consumo (vedi prima foto in alto a destra). Questo grazie al contributo del BIM e alla scelta precisa di voler risparmiare, oltre a 11mila euro di media ogni anno per la manutenzione, ben 15.000 euro in bollette: tanto ci costavano le vecchie lampade a vapori di mercurio. Oggi possiamo dire che il paese ha un impianto di luci pubbliche a bassissimo consumo e all'avanguardia dal punto di vista del risparmio energetico.
In questi giorni, inoltre, i dipendenti della Comunità montana Centro-Cadore stanno operando per proseguire negli sfalci che, alla fine della stagione estiva, sono comunque essenziali per il decoro del paese e delle sue numerosissime aree verdi (vedi ultima foto qui a destra). E mentre continuano i lavori di messa in sicurezza lungo la Strada Statale 51bis, la Cooperativa Sociale Cadore sta effettuando l'intervento di pulizia dei cigli stradali e taglio siepi sulle carreggiate (vedi prima foto in alto a sinistra). Prosegue poi (vedi ultima foto a sinistra) la manutenzione anche nell'area di Lagole, dove stiamo realizzando un parco attrezzato per bambini e famiglie proprio in corrispondenza della ciclabile. Riteniamo infatti essenziale che i fruitori della pista conoscano anche le bellezze calaltine prima di dirigersi verso Cortina e il resto del Cadore. Come ho già detto, Calalzo dev'essere punto di partenza per l'Ampezzo e la Val Boite, ma dobbiamo creare attorno alla Ciclabile delle Dolomiti una serie di "attrazioni" per il turista che arriva sul nostro territorio, motivandolo a trattenersi e a visitarlo. Per questo, da sempre, insistiamo nella manutenzione costante delle aree di maggior fruizione: in questi giorni ad esempio gli operai del Comune stanno intervenendo nella zona sportiva (vedi seconda foto a sinistra). Infine, sono stati ultimati i lavori sugli edifici scolastici che ospitano la materna e le medie, per un importo totale di 240.000 euro (contributo di Regione Veneto, Fondazione Cariverona e Consorzio Bim). L’intervento sulle Medie, ultimato a fine agosto, ha riguardato il rifacimento del tetto, di alcuni servizi igienici ed altri lavori di manutenzione ai serramenti: la nuova copertura è stata realizzata prestando particolare attenzione all’isolamento termico. Sono stati inoltre installati dei fari per l’illuminazione del giardino della parte posteriore dello stabile. Il secondo intervento, appena ultimato (vedi seconda foto a destra), ha interessato il consolidamento di parte dell’edificio che ospita la Materna, che presentava dei cedimenti strutturali: anche in questo caso, il risanamento è stato perfettamente realizzato. Durante la realizzazione dei lavori, sfruttando i ribassi d’asta, sono stati possibili interventi aggiuntivi sul condotto fognario, sull’impianto idrico e sul refettorio che ora gode di una nuovissima pavimentazione.

mercoledì 29 settembre 2010

A CALALZO ILLUMINAZIONE PUBBLICA A BASSO CONSUMO. RISPARMIATI CIRCA 15MILA EURO L’ANNO IN BOLLETTE


M’illumino… di meno, in Comune di Calalzo: ma non meno luce, bensì meno costi per le casse del municipio e meno consumo d’energia. Segno più invece all’energia pulita e al risparmio sulle bollette, che oggi gravano sui calaltini per circa 35mila euro l’anno. A giorni verrà installata in 74 postazioni nel territorio comunale la nuova illuminazione a basso consumo, che garantirà le stesse prestazioni della precedente a vapori di mercurio, ma con un contenimento dei costi del 40% rispetto all’attuale e con un abbattimento sensibile delle spese di manutenzione. Una rivoluzione, per un comune di non grandi dimensioni, resa possibile grazie ad una convenzione con il Consorzio BIM che ha investito allo scopo 10mila euro (6mila quelli stanziati dall’amministrazione municipale). “L’impianto d’illuminazione oggi esistente – spiega l’assessore ai Lavori Pubblici Antonio Da Col – è vetusto e dal 2007 ci è costato in manutenzione oltre 34mila euro. Oltretutto i consumi sono elevatissimi, visto che parliamo di circa 285mila Kwh all’anno per un totale di 34.700 euro di bollette in media ogni 12 mesi. Cifre sproporzionate ai tempi e alla volontà di contenere la spesa in un periodo di crisi e di tagli ai trasferimenti ai Comuni. Sapendo che il BIM eroga contributi ai municipi che vogliono passare da un’illuminazione stradale a vapori di mercurio ad una a più basso consumo, ci siamo attivati per tempo ed oggi possiamo dire di aver conseguito un traguardo essenziale per Calalzo. All’anno risparmieremo circa 15mila euro di bollette e sicuramente gran parte delle spese di manutenzione che ci impegnano circa 11mila euro ogni 12 mesi”.
“Essenziale è soprattutto passare dalle parole ai fatti – aggiunge il sindaco Luca De Carlo -, cioè ad un ecologismo del fare che in pochissimi mesi consentirà di ammortizzare le spese da noi sostenute per le nuove lampade grazie a un sostanziale risparmio sulla bollette per gli anni a venire. Mi sento di ringraziare per questo il Consorzio Bim, anche per il messaggio che oggi mi consente di dare ai miei cittadini: contenere i costi si può e si deve, sia per il risparmio economico, sia per la tutela dell’ambiente che è la nostra eredità più preziosa da ricevere e da trasmettere”. “Il Comune di Calalzo non sta agendo solo sull’illuminazione pubblica a basso consumo – conclude De Carlo –. Da pochi giorni si è iniziata la raccolta differenziata del rifiuto umido, il cui scopo è esattamente lo stesso: dividere le immondizie in casa per contenere i costi di smaltimento e comunque per inquinare di meno. I primi dati sono già incoraggianti. Se oggi quindi i miei cittadini fanno un sacrificio per dividere i rifiuti e risparmiare energia, noi amministratori dobbiamo dare altrettanti e maggiori segnali nella stessa direzione. Questo intervento sull’illuminazione pubblica, possibile anche grazie al Bim, ha esattamente lo stesso scopo”.
(per leggere il pezzo di Maria Ioppi su "Il corriere delle Alpi" cliccare sull'immagine in alto ed ingrandirla)

martedì 28 settembre 2010

IL GAZEBO IN PIAZZA SULLA DIFFERENZIATA DELL'UMIDO RISCUOTE SUCCESSO!


Grande successo lo scorso venerdì mattina per il gazebo in piazza, attivato dal Comune allo scopo di informare i cittadini sulla raccolta differenziata del rifiuto umido, partita in questi giorni con la distribuzione dei cassonetti casa per casa. Ecco il pezzo uscito oggi sul Corriere delle Alpi (per leggerlo cliccare sull'immagine a destra e scaricarla), a firma di Maria Ioppi.

PUBBLICO LA MIA BUSTA PAGA: GIUDICATE VOI SE QUESTO E' SPRECO


In piena trasparenza, oggi, scelgo di rendere pubblica (come già sto facendo da tempo nel portale del mio Comune) la mia busta paga. Credo sia un dovere, imposto dalla normativa Brunetta, ma tanto più una decisione mia personale di certificare in maniera inoppugnabile la reale entità dei compensi che ricevo come amministratore pubblico. Poi ognuno di voi può giudicare in piena autonomia se questo compenso costituisca uno “spreco” per le casse dello Stato o se, come ha detto sabato scorso a Belluno il governatore del Veneto Luca Zaia, sia “quasi volontariato”, visto e considerato l’impegno h24 con cui ho voluto ottemperare al mandato conferitomi dai calaltini oltre un anno fa. Aggiungo inoltre che in qualità di assessore in Comunità Montana, dove rappresento il Comune di Calalzo, non percepisco alcuna indennità di carica o d’altro tipo. In un periodo di crisi in cui si parla di tagli ai Comuni e in generale agli Enti locali, ognuno può oggi fare le proprie valutazioni su dove stia questo spreco e su quali siano le Istituzioni che dovrebbero fare dei sacrifici per il bene del Paese. Ritengo, suffragato dai fatti, che le spese inutili in questo momento siano ben altre, non certo da ricercare nei costi di gestione o nei compensi per i piccoli Enti comunali, il cui ruolo è fondamentale innanzitutto per la vicinanza al cittadino e nell’erogazione di servizi primari essenziali. Certo, si può decidere di tagliare del 3% il mio compenso, l’entità del quale da ora vi è ancor più chiara, o quello di uno dei miei assessori, ma non credo cambierebbe molto per le finanze pubbliche. Ad ogni modo, lascio a voi ogni valutazione e considerazione in merito.
Luca De Carlo
Sindaco di Calalzo

giovedì 23 settembre 2010

IL COMUNE ANTICIPA LA REGIONE E APPROVA IL NUOVO STATUTO. DE CARLO: “SANCITE LA FERMA VOLONTA’ DI RESTARE IN VENETO E LA PRECEDENZA A CHI HA FORTI LEGAMI COL TERRITORIO”


Il Comune di Calalzo “anticipa” la Regione e riforma il proprio Statuto secondo i principi della bozza presentata a Venezia da Lega e Pdl. Il via libera dal Consiglio comunale è arrivato mertedì sera con votazione unanime. Due i punti fondamentali del nuovo Statuto: il primo, in cui si ribadisce che il Comune si trova in Veneto e in Veneto vuole rimanere, e il principio innovativo, già ribadito dalla maggioranza al governo in Regione, secondo cui l’amministrazione calaltina, avvalendosi di particolari forme di autonomia concesse dal Veneto e dallo Stato, “si adopera in particolar modo a favore di tutti coloro che dimostrano un particolare legame col territorio”. E’, quest’ultimo, il medesimo concetto contenuto nella bozza di Statuto presentata dalla maggioranza in Consiglio regionale: “Abbiamo voluto – spiega il primo cittadino Luca De Carlo – dare innanzitutto un segnale a tutti coloro che, in un contesto difficile com’è quello della montagna bellunese, scelgono di contribuire alla crescita del paese. Non solo autoctoni, quindi, ma anche chi è arrivato da un determinato numero di anni ma ha deciso di lavorare per la crescita di Calalzo. Credo, come ha sancito di recente anche la Corte Costituzionale, che nel legame tra individuo e territorio stia oggi il punto di equilibrio ideale tra l’esigenza sociale di assicurare benefici al maggior numero di soggetti e i diritti imprescindibili di chi maggiormente promuove lo sviluppo del paese. Questo nostro Statuto ha ora una connotazione fortemente identitaria, e sancisce le peculiarità della montagna cadorina e le esigenze dei suoi abitanti”.
Nel sancire questo principio, Calalzo anticipa non solo la Regione ma anche gli altri 580 municipi del Veneto, ribadendo la possibilità, pur nell’uguaglianza dei diritti fondamentali come tra gli altri la sanità e l’istruzione, di adoperarsi in maniera particolare nell’erogazione di benefici verso chi risiede da più tempo in paese e negli anni ha lavorato per farlo crescere e pur nelle difficoltà della vita in montagna. “Penso sia ora – spiega De Carlo - che anche gli Enti locali autodeterminino le proprie priorità sia finanziarie che identitarie. Il nostro auspicio ora è che il Consiglio regionale approvi presto la carta statutaria mantenendo il più possibile invariata la bozza della maggioranza, che peraltro garantisce al Bellunese particolari forme di autogoverno. Di queste ‘approfitteremo’, non appena avremo la garanzia di una legislazione superiore, nell’assegnazione fondata e motivata ai calaltini di benefit e agevolazioni. D’altra parte, in periodi di contingenza economica come questo abbiamo il dovere di compiere delle valutazioni, che non possono prescindere da un dato di fatto semplicissimo: tutti i diritti e le prestazioni costano, e sarebbe assurdo per incapacità di compiere delle scelte se distribuissimo sussidi a tutti non aiutando di fatto nessuno. Noi ci siamo adeguati, ribadendo nei principi generali del nostro Statuto questo punto semplicissimo, a vantaggio dei calaltini e di coloro che pur non essendo nati qua, promuovono lo sviluppo del paese mantenendolo in vita”.
Attualmente il Comune di Calalzo, primo Ente ad “adottare” questo principio nel proprio Statuto, non teme ricorsi di alcun tipo: “Noi ci siamo trovati concordi nella volontà di sancire principi generali e fondamentali, per la cui applicabilità attendiamo la legislazione ‘superiore’, cioè quella regionale. Nello stabilire le precedenze nell’erogazione di beni e servizi, poi, obbediremo di volta in volta a giustificati motivi e valuteremo se avremo risorse per tutti o se restringere il campo a determinate fasce di popolazione”.
Infine, De Carlo richiama anche quanto espresso dal cardinale Scola qualche giorno fa: “Al di là di diritti universalmente riconosciuti, un amministratore è chiamato ad assumersi la responsabilità di giudicare di volta in volta le necessarie priorità. Penso che l’aver riformato per primi il nostro vecchio Statuto, chiaramente in tempistiche più agili di quelle permesse dal regolamento consiliare regionale, ci ponga in una condizione di vantaggio quando la Carta Veneta entrerà finalmente in vigore. Del resto i miei cittadini e le popolazioni di montagna non possono attendere oltre, hanno bisogno di segnali decisi dalla politica, segnali che l’amministrazione di Calalzo intende dare anche sancendo principi forti come quelli contenuti nel nuovo Statuto”.
Il testo approvato l'altra sera dal Consiglio comunale calaltino introduce anche la volontà di promozione dell’identità locale e delle tradizioni cadorine anche simboliche, e il ruolo irrinunciabile del volontariato che nelle terre alte del Cadore riunisce sotto lo stesso spirito anziani e giovanissimi. Valorizzata anche la tradizione storico-culturale cristiana, attraverso cui “il Comune ispira la propria azione secondo i principi di eguaglianza e di solidarietà nei confronti di ogni persona di qualunque provenienza, cultura e religione”. Fondamentale è l’introduzione del principio della valorizzazione ambientale successiva al riconoscimento dell’Unesco. Infine, un comma specifico è dedicato alle minoranze, che “il Comune di Calalzo tutela in ottemperanza alle disposizioni di legge, promuovendo processi di partecipazione nei diritti e nei doveri, rifiutando pregiudizi e discriminazioni e ricercando l’integrazione di valori e tradizioni con l’identità cadorina e veneta”.
(per leggere gli articoli di Gazzettino, Corriere delle Alpi e Corriere del Veneto, cliccare sulle foto ed ingrandirle)

lunedì 20 settembre 2010

INTERRUZIONE DEL SERVIZIO FERROVIARIO TRA PONTE E CALALZO, DE CARLO E DE MENECH IN PROVINCIA: “A BREVE INCONTRO IN REGIONE PER EVITARE LA PAVENTATA CHIUSURA DEFINITIVA”


“Non vorremmo che la sospensione temporanea del collegamento ferroviario da Ponte nelle Alpi a Calalzo precludesse in realtà all’idea di Trenitalia di interrompere il servizio in via definitiva”. La reazione dei sindaci Luca De Carlo (Calalzo) e Roger De Menech (Ponte nelle Alpi) dopo l’incontro di stamattina in Provincia non si è fatta attendere: annunciano infatti di aver chiesto al vicepresidente Silver De Zolt, che si è immediatamente attivato con la Regione, un colloquio per comprendere il destino del collegamento ferroviario tra la Valbelluna e il Cadore. “Abbiamo ricevuto in questi giorni numerosissime proteste dai nostri cittadini già per la sospensione temporanea del servizio, prevista al momento fino ad ottobre – dichiara De Menech –. Ora il rischio e le preoccupazioni sono che Trenitalia decida di interrompere a Ponte la ferrovia, danneggiando un intero comprensorio e tutta la parte nord della provincia. Questo nonostante le ripetute sollecitazioni inoltrate alla stessa Trenitalia dal vicepresidente De Zolt”. “Non vogliamo nemmeno immaginare una prospettiva di questo tipo – gli fa eco De Carlo –, dato che gli utenti si stanno convincendo che la decisione di Trenitalia vada nella direzione di verificare la reazione del territorio nei confronti della soppressione del servizio. In questo caso confermo nella maniera più assoluta la contrarietà di tutta la parte alta della provincia e non solo, visto che anche il sindaco di Ponte ha manifestato come me tutta la sua preoccupazione. Una scelta del genere da parte di Trenitalia sarebbe compiuta nella sola logica di una penalizzazione eccessiva per un territorio che a quel punto avrebbe unicamente l’Alemagna come direttrice verso nord. Per questo siamo scesi oggi in Provincia, e grazie al vicepresidente Silver De Zolt avremo presto un incontro a Venezia. Incontro nel quale, come sindaco di Calalzo, illustrerò all’assessore Chisso o ai dirigenti del Settore Mobilità anche le problematiche relative alla nostra biglietteria che già è stata oggetto di discussioni con i vertici di Dolomitibus”. “Al di là del caso specifico del mio paese – aggiunge De Carlo - la paventata interruzione del collegamento ferroviario non riguarda solo i comuni interessati dalla tratta, ma rischia di penalizzare l’intero Cadore: su questo sono certo di raccogliere e coniugare le istanze di tutti i miei colleghi sindaci del comprensorio. Non dimentichiamo ad esempio che la Ciclabile delle Dolomiti, inaugurata un anno fa da Galan e Chisso ed oggi già interessata da oltre 60mila passaggi, ha uno dei suoi due ‘terminali’ di partenza proprio nella stazione di Calalzo”.
I due sindaci, raccogliendo il disagio degli altri primi cittadini del Cadore, non intendono quindi desistere e porteranno le istanze degli utenti della tratta ferroviaria in Regione, quando, secondo le richieste della Provincia, sarà convocato l’incontro con l’assessore Chisso, il dirigente della Mobilità Bruno Carli e i vertici di Trenitalia: “Chiederemo un segnale di attenzione per un territorio che ha sempre riscontrato nella ferrovia un collegamento fondamentale per la propria mobilità e per il turismo – concludono De Menech e De Carlo –. Ci muoveremo con assoluta sinergia e decisione per mantenere il collegamento a tutti i costi, approfittando dell’occasione per illustrare le ulteriori problematiche del servizio ferroviario nella parte alta della provincia”. (in alto a destra la notizia apparsa sull'Ansa, per leggerla cliccare e scaricare l'immagine ingrandita)

IL COMUNE SCENDE IN PIAZZA: VENERDI’ AL MERCATO GAZEBO INFORMATIVO SULLA NUOVA RACCOLTA DIFFERENZIATA DELL’UMIDO


L’amministrazione comunale “scende in piazza” e si “trasferisce” sotto un gazebo, a disposizione di tutti i cittadini per informare e far conoscere le principali novità, opportunità, decisioni che riguardano il territorio. “Dopo aver rinnovato il portale web del Comune, attivato il ‘blog del sindaco’, messo a disposizione un account Facebook, informato costantemente la popolazione anche grazie alla stampa, pensiamo anche ad intercettare le esigenze di tutti quei calaltini che non hanno accesso all’informatica o ai giornali – dichiara il primo cittadino Luca De Carlo –, perché riteniamo che ogni scelta amministrativa non sia completa finchè non viene comunicata ai cittadini, che debbono diventarne partecipi anche per trarre vantaggi dalle varie iniziative che il Comune promuove. Perciò, ogniqualvolta avremo informazioni da fornire, saremo a disposizione nel giorno di mercato sotto il gazebo”.
Il primo appuntamento in piazza sarà già venerdì prossimo 24 settembre: “Prendendo spunto dall’inizio della raccolta differenziata dell’umido – dice De Carlo – forniremo spiegazioni su tutta la questione dei rifiuti, perché vogliamo che il cittadino si renda conto di come si ‘forma’ la tariffa che paga e a quali variabili è soggetta. In questo caso come in altri, i residenti potranno trovare sotto il gazebo noi amministratori ma anche dei tecnici, che illustreranno il sistema di conferimento, i costi e i vantaggi”. Da una settimana a Calalzo è iniziata la distribuzione dei bidoncini alle famiglie, grazie all’aiuto di decine di volontari: “Immaginiamo che ogni novità possa creare difficoltà specialmente sulle modalità di separazione dell’umido dal residuo dell’immondizia. Per non commettere errori e differenziare correttamente, spesso basta precisare alcuni aspetti: per questo per tutta la mattina di venerdì saremo a disposizione di ogni cittadino che volesse sciogliere i propri dubbi. Spesso sono problemi facilmente risolvibili, e magari i residenti non sanno a chi chiedere spiegazioni: il ruolo del gazebo sarà esattamente di fornire questo tipo di servizio, con tematiche diverse a seconda delle necessità e delle novità che introdurremo nei mesi”.
L’invito del sindaco è quello di approfittare dell’occasione, “perché chi sarà a disposizione dei calaltini sarà di volta in volta preparato a fornire ogni approfondimento e a risolvere le difficoltà”. Quanto alla raccolta rifiuti, argomento del primo gazebo di venerdì 24 settembre, De Carlo assicura che “la differenziata dell’umido è un fondamentale per contenere il costo della bolletta per i cittadini e per aumentare la percentuale di raccolta separata. Fino ad un anno fa, il nostro paese aveva la maglia nera in Veneto, con meno del 35% di rifiuto differenziato. Da subito ci siamo impegnati per incrementare questa cifra, attraverso il riordino delle piazzole ecologiche, maggiori e più costanti controlli e campagne di sensibilizzazione. In dodici mesi, la percentuale di immondizia differenziata è salita di oltre 8 punti, passando dal 35% al 42,38%. Adesso faccio appello all’aiuto di tutti per raggiungere l’ulteriore obiettivo della separazione dell’umido, che è fondamentale anche per il contenimento del costo delle bollette”. (cliccando sulla foto a sinistra in alto, si può leggere il pezzo di Maria Ioppi su "Il Corriere delle Alpi" del 21 settembre 2010)

mercoledì 15 settembre 2010

DA VENERDI' 17 LA MOSTRA "IO SONO BELLUNESE": FOTO E STORIE DI IMMIGRATI CHE SI SONO INTEGRATI SVILUPPANDO UN FORTE LEGAME COL TERRITORIO


C’è la storia di don Osvaldo, parroco di una frazione bellunese, che durante la prima visita alle case dei suoi parrocchiani è stato scambiato per un vu’ cumpra’ e allontanato. O quella di Thierry, africano che si è integrato lavorando in fabbrica e che chiede di condannare con forza le parole di chi sostiene che tutti gli immigrati delinquono. Ma ci sono anche due cornici vuote, in ricordo di giovani stranieri deceduti per malattia poco dopo il loro arrivo in Italia. Queste ed altre 40 storie sono protagoniste della mostra “Io sono bellunese”, allestita in municipio a Calalzo con inaugurazione il 17 settembre alle 17.30; l'esposizione resterà aperta fino al 3 ottobre. Autore delle immagini e dei testi, volutamente provocatori a partire dal titolo, è il bellunese Roberto Muraro, che ha fatto del proprio lavoro una esposizione itinerante finora ospitata già da 7 comuni della provincia.
La mia idea, che non tarderò ad attuare in ogni forma consentitami dalla legge, è che pur nell’uguaglianza dei diritti fondamentali (quali la scuola e la sanità), siano da riconoscere particolari benefici a tutti coloro che hanno un forte legame col territorio e che lavorano per la sua crescita e il suo benessere – spiega il sindaco di Calalzo Luca De Carlo –. Non solo chi è nato qui, quindi, ma anche gli immigrati residenti che, come quelli raccontati nelle foto della mostra, desiderano integrarsi e legarsi al paese in cui hanno scelto di abitare. In una regione in cui ormai un ‘veneto’ su 10 è immigrato, dobbiamo fare i conti con identità e tradizioni forzatamente differenti da quelle con cui siamo cresciuti. Ospitando la mostra di Muraro, credo che l’amministrazione di Calalzo stia dando un segnale rispetto al tipo di immigrazione positiva per il territorio e che a quest’ultimo può apportare benefici senza creare forme di razzismo o di intolleranza negli autoctoni”.
Se la politica dev’essere anche capacità di fare delle scelte – prosegue De Carlo -, credo non sia sbagliato dare priorità nell’erogazione di benefit a coloro che sposano la nostra identità senza perdere la propria, ma ricercando una convivenza che lavori su un progetto comune, quali sono il benessere e la crescita del territorio. Questa è la via migliore per integrare senza difficoltà: non l’assistenzialismo, ma ad esempio la possibilità e l’orgoglio di avere un lavoro, che da sempre ha contraddistinto il popolo Veneto anche quando gli emigranti eravamo noi. E proprio il lavoro è la caratteristica prima, a mio parere, per riscattarsi dalla povertà che ti ha costretto ad emigrare, e per costruire il futuro proprio e del paese che ti ospita”.
A dimostrarlo sono personaggi come Don Osvaldo e Thierry, rappresentati nelle foto e nei testi della raccolta di Roberto Muraro. Il primo, sacerdote ghanese laureato, è arrivato a Mussoi (Belluno) in inverno, e subito ha desiderato incontrare i propri parrocchiani. Per il freddo, sopra la tonaca indossava un cappotto. Per questo non è stato riconosciuto da una parrocchiana, che l’ha identificato a prima vista come un vu’ cumpra’ ed inizialmente l’ha cacciato a male parole. Oggi Don Osvaldo è amatissimo a Mussoi, dove tiene in vita una mensa per i poveri e un centro di distribuzione di abiti usati per chi è povero come lo era lui al suo arrivo in Italia. Tra le storie in mostra, c’è poi quella di Thierry, operaio, che chiede solo di punire i delinquenti, sia immigrati che italiani, senza essere etichettato subito come criminale e “condannato” a priori alle peggiori torture. “Proprio perché respingiamo i pregiudizi – conclude De Carlo – patrociniamo ed ospitiamo storie come queste nel nostro municipio. E’ innanzitutto un segnale: chi lavora per il territorio, sia immigrato che italiano, è in cima alla lista delle nostre priorità. Se la politica, soprattutto in un momento di crisi, deve fare delle scelte, questo è e sarà sempre il primo criterio che vogliamo adottare, come ha suggerito di recente anche il patriarca di Venezia Angelo Scola e come presto sarà sancito dallo Statuto del Veneto”.

giovedì 9 settembre 2010

INIZIA LA CAMPAGNA PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEL RIFIUTO UMIDO!


Inizia la campagna per la raccolta differenziata del rifiuto umido a Calalzo, ecco i volantini che appariranno a giorni nel territorio comunale e a domicilio dei calaltini:

ANZIANI INGAGGIATI DAL COMUNE (articolo dal "Corriere delle Alpi", 9 settembre 2010)


Il Comune “recluta” i pensionati che volessero mettersi a disposizione per il paese. “Per riconoscere il ruolo prezioso della terza età” spiega il Sindaco Luca De Carlo “abbiamo creato un bando per il servizio civile rivolto a chi, pur con qualche primavera sulle spalle, ha voglia di impegnarsi per la manutenzione dell’arredo urbano e delle aree verdi dedicate a residenti e turisti. Si chiama significativamente 'L’età verde' - spiega De Carlo -ed è realizzato grazie al contributo appena erogato dalla Regione del Veneto di 9.600 euro che ha privilegiato i Comuni di montagna”. “Vista la già importante realtà del volontariato over 60 che a Calalzo svolge un ruolo fondamentale a supporto dell’iniziative dell’amministrazione e lo fa in modo attivo ed organizzato in vari campi” aggiunge De Carlo “vogliamo dare a questa “risorsa” locale una nuova possibilità: un bando specifico rivolto ad anziani pensionati o non occupati che vogliano intraprendere questa forma di “servizio civile”. Dopo il bando per i giovanissimi, che ha coinvolto tra giugno e luglio ben 32 ragazzi quasi tutti minorenni e residenti, ci sembrava giusto riconoscere e concretizzare anche il lavoro prezioso svolto dai meno giovani del paese, sempre presenti quando c’è bisogno di loro”.
La volontà di mettersi a disposizione della cittadinanza calaltina, anche nelle intenzioni della Regione che ha erogato il contributo alle amministrazioni comunali (di cui 8 bellunesi), darà la possibilità, a chi ha superato i 60 anni e presenterà in Comune la propria candidatura, di contribuire a quelle che oggi sono le esigenze del territorio. “È una modalità concreta sia per coinvolgere persone mature con una notevole esperienza ed arricchire il Comune di validissimi collaboratori” chiarisce De Carlo “che, inoltre, per riconoscere l’importante funzione svolta da chi, dopo aver contribuito al boom economico degli anni scorsi, oggi continua ad essere a disposizione della collettività. Per il bando “L´età verde”” conclude il primo cittadino “sono stati proprio i pensionati a suggerirci le priorità per Calalzo e come amministrazione li abbiamo ascoltati volentieri perché crediamo che il loro sia un punto di osservazione privilegiato ed arricchito dall’esperienza”. La modulistica per presentare la domanda è a disposizione all’Ufficio protocollo del Comune di Calalzo o al sito http://www.comune.calalzo.bl.it/.
Maria Ioppi



martedì 7 settembre 2010

LA BENETTON BASKET IN RITIRO A CALALZO E DOMEGGE!

Per una settimana, da ieri a domenica prossima, la Benetton Basket Treviso è in ritiro a Domegge. La squadra biancoverde ha scelto il Cadore, per la prima volta e dopo 12 anni, come sede della propria preparazione precampionato, preferendolo a Brunico. I casuals si allenano a Domegge e soggiornano a Calalzo, in una struttura di assoluta eccellenza com'è l'hotel Bellavista. Per noi è un'ottima opportunità, grazie ad una perfetta strategia di marketing attuata dalla Provincia e dall'amministrazione di Domegge, per dare lustro ad un intero territorio ed anche al nostro comune. Alla Benetton Treviso, al suo capitano Max Bulleri e al suo coach Jasmin Repesa va il nostro "in bocca al lupo" per un campionato ed una Eurocup vincenti!!! (cliccando sulle foto, si possono leggere gli articoli dal "Corriere delle Alpi" di oggi a firma di Maria Ioppi e Vittore Doro)

sabato 4 settembre 2010

CICLABILE DELLE DOLOMITI, QUOTA 59MILA PASSAGGI. DE CARLO: “ORA MARKETING IN RETE PER PORTARE TURISTI IN CENTRO CADORE, ARRIVO E NON SOLO TRANSITO DA PIANURA A CORTINA”


“Dobbiamo già cominciare a lavorare assieme alla Provincia in vista della prossima stagione turistica in un’ottica comprensoriale, chiedendoci che turismo vogliamo, studiando i flussi e le abitudini dei visitatori, intraprendendo una campagna di marketing promozionale semplice e diretta che parta, perché no, dalla Ciclabile delle Dolomiti. Gli sforzi dei Comuni non possono più restare isolati o unidirezionali”. L’appello è del primo cittadino di Calalzo Luca De Carlo, che proprio oggi ha affisso una nuova cartellonistica d’impatto e di sicura utilità lungo la pista per bici, per rendere quest’ultima individuabile e logisticamente fruibile ad un potenziale anche di migliaia di persone. All’esterno della stazione calaltina, il claim del lenzuolo 8x3 recita “Partenza per l’Europa”: “Adesso – dichiara De Carlo – vogliamo però che si lavori sulle modalità di lasciare risorse in loco, affinché il turista in Centro Cadore non sia solo in partenza verso Cortina ma anche in arrivo, potendo fruire della straordinarietà del territorio ma anche di strutture d’eccellenza”. Una di queste è appunto la Ciclabile della Dolomiti, che oggi ha già raccolto ben 58.616 passaggi e che il Comune ha dotato di segnaletica orizzontale e di cartellonistica, sistemando la strada che conduce ai laghetti di Lagole; lunedì prossimo inoltre inizieranno i lavori per il parco giochi. “A Calalzo – spiega De Carlo - proprio a poca distanza dalla fine della ferrovia c’è un laghetto di acqua termale immutato da 2500 anni, teatro di leggende fin dall’epoca dei paleoveneti. E poi negozi di articoli sportivi, alberghi, un ostello per la gioventù, e a breve anche un parco giochi attrezzato per le famiglie. Tutto questo non è conosciuto da tutti coloro che invece si dirigono a Cortina, anche per la mancanza finora di una promozione unitaria della pista e dell’offerta turistica dei comuni che questa percorre. Perciò dico che è ora di cominciare assieme alla Provincia e alle amministrazioni del Centro Cadore a studiare un marketing turistico unitario attorno alla Ciclabile delle Dolomiti. Ad ogni modo l’assessore provinciale Vettoretto e il presidente di Dolomiti Turismo Minella mi hanno appena promesso il proprio impegno per produrre una cartellonistica unitaria che garantirà fin dall’inizio della prossima stagione un servizio eccellente per i fruitori della pista, che così diverrà facilmente individuabile a chi ad esempio arriva dalla ferrovia. Nel contempo si dovrà ragionare sull’incentivazione del marketing locale promuovendo la Ciclabile delle Dolomiti negli alberghi, facendo conoscere il servizio di Bike´n´bus per spiegare ai turisti che dopo la `discesa´ da Cortina possono risalire comodamente in corriera”.
L’ipotesi dovrebbe muovere sulla falsariga di quanto già accade lungo la San Candido-Lienz, sfruttando l’enorme potenziale turistico di Cortina e la morfologia della valle del Boite lungo cui la pista muove in direzione Calalzo. L’idea potrebbe essere quella di arricchire l’area limitrofa alla Ciclabile con una serie di offerte appetibili per chi scende dall’Ampezzano: “Oltre al paesaggio, che è unico, dobbiamo mettere in rete e far conoscere aree sosta ma anche ristoranti, negozi, parchi gioco; Calalzo in tutto questo si sta attrezzando visto e considerato che prima dobbiamo creare un servizio, poi promuoverlo e ‘venderlo’. Perciò questa pista ciclabile, su cui noi Comuni ci stiamo impegnando da tempo anche coprendo spese non di nostra competenza, non può essere solo un veicolo che porta in Ampezzo prescindendo dal territorio cadorino. Tutto il comprensorio deve fruire dei vantaggi della Ciclabile, ponte tra Veneto, Austria ed Europa ma col Cadore come punto di sosta e di conoscenza”.

venerdì 3 settembre 2010

ECCO IL BANDO PER IL SERVIZIO CIVILE ANZIANI. DE CARLO: “GIUSTO RICONOSCERE IL RUOLO PREZIOSO DELLA TERZA ETA’. SARANNO IMPIEGATI PER MANUTENZIONE ED ARREDO URBANO”


Il loro è un lavoro prezioso, spesso silenzioso ma non per questo invisibile. La già importante realtà del volontariato “over 60” a Calalzo si arricchisce da oggi di una nuova possibilità: un bando (denominato significativamente “L’età verde”) che “arruola” anziani pensionati o non occupati per la manutenzione del paese e per la realizzazione di arredi pubblici in legno. “Grazie al contributo di 9.600 euro appena erogato dalla Regione del Veneto con uno sguardo speciale ai piccoli comuni di montagna – spiega il sindaco Luca De Carlo – possiamo intraprendere questa forma di ‘servizio civile’ per la terza età, visto e considerato che a Calalzo i volontari in pensione sono una realtà già attiva ed organizzata. Dopo il bando per i giovanissimi, che ha coinvolto tra giugno e luglio ben 32 ragazzi quasi tutti minorenni e residenti, ci sembrava giusto riconoscere e concretizzare anche il lavoro prezioso svolto dagli anziani del paese, sempre presenti quando c’è bisogno di loro, nell’emergenza ma anche nelle occasioni più ‘leggere’ di socialità”. La possibilità di mettersi a disposizione della cittadinanza calaltina, anche nelle intenzioni della Regione che ha erogato il contributo alle amministrazioni comunali (di cui 8 bellunesi), darà la possibilità agli anziani over 60 che presenteranno in Comune la propria candidatura di contribuire a quelle che oggi sono le esigenze del territorio, cioè l’arredo urbano e la manutenzione delle aree verdi (prati, parchi pubblici, punti fuoco) dedicate a residenti e turisti. “E’ un modo – prosegue De Carlo – per alleviare la solitudine degli anziani dando loro la possibilità di sentirsi sempre utili al paese attraverso lavori non pesanti ma indispensabili per il decoro e la vocazione turistica che ha Calalzo. Il nostro obiettivo resta quello di far vivere il nostro territorio grazie all’apporto fondamentale di tutti coloro che lo abitano, dai ragazzini anche minori agli anziani, ognuno secondo le proprie possibilità ed abilità. Riguardo al bando ‘L’età verde’, sono stati proprio i pensionati a suggerirci quelle che secondo loro sono le priorità per Calalzo, e come amministrazione li abbiamo ascoltati volentieri perché il loro, crediamo, è un punto di osservazione privilegiato ed arricchito dall’esperienza”. Il bando, che verrà pubblicato lunedì prossimo, resterà aperto fino al 21 settembre, ed è dedicato appunto ai pensionati o ai disoccupati di età pari o superiore ai 60 anni che si metteranno a disposizione. La modulistica per presentare la domanda è a disposizione all’Ufficio protocollo del Comune di Calalzo o al sito http://www.comune.calalzo.bl.it/. (Cliccando sull'immagine a sinistra, si può leggere l'articolo uscito sul GAZZETTINO di oggi 3 settembre)