mercoledì 21 marzo 2012

CONSIDERAZIONI SUL LAGO A SECCO...

Alcune considerazioni sul nostro lago a secco...
La prima. Non esiste una legge nè nazionale nè regionale che tuteli il livello del lago ed implicitamente le comunità locali rivierasche. La legge infatti disciplina l'uso dell'acqua secondo priorità così fissate: uso potabile, uso agricolo e poi energetico ed industriale. La concessione, poi, del bacino del Centro Cadore è stata rinnovata con il Decreto Bersani (1999) fino al 2029, data in cui scadrà. Allora, con apposito accordo introdotto da un emendamento di due anni fa, potrà essere rinnovata con la partecipazione dell'Ente Provincia. Una cosa balza all'occhio: cioè che il Decreto Bersani ha di fatto concesso alle Regioni a Statuto Speciale la possibilità di rinnovo a scadenza senza ulteriori proroghe. Sicchè già nel 2010 l'Alto Adige ad esempio ha potuto tornare in possesso dei bacini.
La normativa regionale prevede poi che ogni 30 agosto il lago venga abbassato per contenere l'eventuale effetto delle piene (c.d. "Laminazione") con benefici tutti da verificare e palesi danni d'immagine per il Centro Cadore. La Provincia di Treviso poi nel suo Piano di Assetto del Territorio ha previsto un aumento del minimo deflusso vitale (vedi questo post sulla questione).

La seconda. Questi  aspetti, chiamiamoli legali, autorizzano gli Enti superiori ed anche i Gestori a compiere operazioni senza interpellare ed informare le Comunità Locali e tutti i portatori d'interesse, come ad esempio i pescatori ma anche i rappresentanti delle attività economiche pesantemente colpiti da situazioni come quelle di questi giorni. Questione che ho segnalato già dall'inizio (vedi qui) nelle sedi opportune.

La terza. La questione dei lavori sulla diga, che tiene banco questi giorni, è la somma delle due considerazioni precedenti: non abbiamo leggi che ci tutelano noi e i nostri territori. Non siamo coinvolti e, cosa ancor più grave, nemmeno informati sulle vicende che ci coinvolgono direttamente. Nella riunione che abbiamo fatto assieme alla Provincia, l'Enel ed i pescatori, ad una nostra precisa domanda Enel ha risposto che i lavori sulla diga sono stati effettuati approffittando del lago basso, e non erano invece causa dell'abbassamento. Questo nonostante la delibera regionale citasse chiaramente l'abbassamento della quota per consentire lo svolgimento dei lavori dal 15 marzo al 15 aprile. 
La siccità di questo periodo ha di fatto favorito lo svolgimento dei lavori e lasciato noi senza la controprova. Sorge spontanea infatti la domanda: SE LA STAGIONE FOSSE STATA RICCA DI PRECIPITAZIONI SIA NEVOSE CHE PIOVOSE (ED IL LIVELLO QUINDI ALTO), ENEL AVREBBE ABBASSATO IL LAGO? E SE SI', PER UN PERIODO SUFFICIENTEMENTE LUNGO DA CAUSARE LA MORIA DEI PESCI?

Domande a cui oggi possiamo ipotizzare una risposta senza avere la certezza.... I lavori sono iniziati prima, visto che il lago era bassissimo, ed è facile per il gestore addossare alle condizioni climatiche la causa della moria. MA COSA ACCADRA' IN FUTURO? SAREMO SEMPRE L'ULTIMA RUOTA DI UN CARRO ORMAI PROSSIMO ALLO STOP?

In questi giorni abbiamo avuto la disponibilità dell'Enel per la rimozione del pesce morto ed anche per intervenire con i mezzi per eliminare quello sbarramento di detriti che si sono accumulati alla foce del Molinà e che hanno contribuito alla formazione della pozza d'acqua dove sono rimasti poi prigionieri i quasi 130 quintali di pesce (stima provinciale).  Ma il problema resta: PER EVITARE QUESTO, DOBBIAMO PENSARE AL FAMOSO SGHIAIAMENTO? CON CHE IMPATTO AMBIENTALE? Ed ancora: IN UN  MOMENTO DI CRISI DELL'EDILIZIA, LA GHIAIA E' ANCORA APPETIBILE?

Come vedete gli interrogativi sono tanti ma dobbiamo essere consapevoli che partiamo CON UN HANDICAP e che solo UNITI possiamo portare a casa qualche risultato. Siamo pochi, spesso in contrasto fra di noi e questo aiuta chi magari ha interessi diversi dai nostri... Ma i tempi sono cambiati. CHI VUOL DARSI UNA VOCAZIONE NUOVA, E CIOE' QUELLA DI UN TURISMO CHE FA DELL'AMBIENTE UN PUNTO CARDINE, NON PUO' PRESCINDERE DA UN LAGO QUANTO MENO DECOROSO.....DA QUI LA BATTAGLIA PER LEGGI E NORME CHE TUTELINO L'ACQUA E LE GENTI ATTORNO AD ESSA. (L.D.C.)
Leggi l'articolo a firma di Maria Ioppi sul Corriere delle Alpi del 23 marzo. per visualizzare la foto in formato ingrandito, cliccare sull'immagine.