sabato 17 marzo 2012

IMU, FREGATURA PER TUTTI. ECCO PERCHE'...

Arriva la nuova IMU, una sonora fregatura per tutti. Vi spiego perché, come ho fatto nell'ultimo Consiglio Comunale. In merito sono più che disponibile ad illustrare questi argomenti a voi cittadini, anche per appuntamento o per telefono (348-6189238) o via mail (sindaco@comune.calalzo.bl.it). Ecco quindi cosa cambia rispetto al passato.
PER I CITTADINI. Il cittadino rispetto al 2011 pagherà mediamente un 88% in più. La reintroduzione dell'imposta sulla prima casa, infatti, seppur addolcita dalle detrazioni (200 euro per tutti, più 50 per ogni figlio a carico sotto i 26 anni), oltre alle nuove aliquote sulle seconde case, pertinenze varie e terreni agricoli che salgono dal 7 al 7.60 per mille, rappresentano un autentico salasso per le tasche della nostra gente. La rivalutazione delle rendite catastali del 160% poi sferrerà un autentico colpo di grazia. Non va dimenticato poi il fatto che fino all'anno scorso venivano esentati dall'ICI, non essendo di fatto considerate seconde case, quegli appartamenti che i genitori cedevano ai figli in comodato gratuito. Quest'anno invece l'aliquota IMU sarà uguale a quella sulla seconda casa, senza detrazioni!
PER I COMUNI. I Comuni però non introiteranno un euro in più dell'anno scorso: la legge prevede che si debba versare allo Stato il 3.8 per mille delle entrate derivanti dall'IMU su seconde case, negozi, magazzini, laboratori, terreni (quindi il 50% del riscosso), e che ogni eventuale maggior entrata debba comunque essere 'girata' allo Stato. I Comuni di fatto avranno unicamente il compito di esattori per conto terzi. 
Ma proviamo a far chiarezza citando IL CASO DEL COMUNE DI CALALZO:
- Nel 2007 il comune introitava circa 530.000 euro tra ICI sulla prima casa e ICI al 7 per mille.
- Nel 2008, dopo l'abolizione da parte del Governo Berlusconi dell'imposta sulla prima casa, il Comune introitava direttamente dai cittadini l'ICI al 7 per mille (quella sulle seconde case, le attività commerciali, i terreni edificabili etc.) Inoltre lo Stato ci trasferiva, come compensazione dalle mancate riscossioni sulle prime case, un importo corrispondente. Di fatto il Comune ha continuato ad introitare la stessa somma e non ha subìto perdite di risorse, e i cittadini hanno avuto il beneficio di non vedersi più tassata la prima casa che avevano acquistato a forza di sacrifici.
Tutto bene fino a quest'anno insomma, quando la Manovra Monti reintroduce l'imposta sulla prima casa (accresciuta peraltro dall'aumento dei valori catastali) e porta l'aliquota sulla seconda casa, negozi e terreni fabbricabili dal 7 al 7.6 per mille senza aumentare l'entrata per i Comuni ma vessando pesantemente il cittadino (+88%).
Al Comune viene lasciata soltanto un'effimera possibilità di intervenire a favore del cittadino utilizzando risorse proprie, che ovviamente sarebbero sottratte ad altri servizi. Sempre che i Comuni abbiano margine di manovra e non siano già, caso frequente, con bilanci ridotti all'osso.