venerdì 6 aprile 2012

SUGGERIMENTO DI LETTURA: "CUOR DI VENETO", DI STEFANO LORENZETTO

Il suggerimento di lettura di oggi è il saggio di Stefano Lorenzetto "Cuor di Veneto", edito da Marsilio 2010. Il testo potete trovarlo anche in Biblioteca a Calalzo. Eccone una recensione... Buona lettura!!! 
Anatomia di un popolo che fu nazione“: è necessario partire dal sottotitolo del libro per comprenderne da subito il significato. Per entrare nel cuore, appunto, di una regione diversa dalle altre: uno stato per giunta indipendente da quello italiano per oltre 1.100 anni. Il libro del giornalista veronese, editorialista de "Il Giornale", si configura come uno studio del territorio, un documento del passato e del presente, un’analisi politica, geografica e culturale del Veneto.
Un libro di storia. Il volume è un viaggio storico e malinconico nel Veneto del passato e una chiacchierata sul presente di una terra meravigliosa. Lorenzetto realizza un reportage che intervista dopo intervista delinea i confini di un popolo, le sue tradizioni, le sue aspirazioni. Ricorrenti i riferimenti al Veneto degli anni’50-’60, quello con le grandi industrie, il polmone industriale che negli anni 2000 è andato poi a cozzare con le varie crisi economiche. Quello di Lorenzetto è anche un testo che procede per immagini: il colore delle colline del Valdobbiadene, l’odore del vino, l’incanto della laguna a cui l’autore dedica, a giusta ragione, un ampio spazio nella scelta dei personaggi da intervistare.

Veneti si nasce, ma anche si diventa. Basta osservare le regole che qui, più di ogni altro luogo, devono essere osservate. Da popolo contadino, schiavo ora l'immagine dei veneti è diventata nel tempo, come ricordano Lorenzetto ed i protagonisti che man mano si conoscono durante la lettura del testo, antipatica, razzista. L’intervistatore e gli intervistati cercano di dare una risposta alla cattiva immagine che i media confezionano spesso sul Veneto. Si delinea così il profilo di un popolo forte, che negli anni ha saputo rialzarsi dopo il duro colpo, secondo quei veneti che gridano all’indipendenza, dell’annessione allo stato Italiano del 1866 e al conseguente esodo verso l’estero. Nonostante ciò Lorenzetto è chiaro sui veneti: quelli che “mugugnano ma sgobbano, che protestano contro la rapacità dello Stato ma pagano le tasse, che sognano l’indipendenza ma non si appellano mai a vallate in armi, che si mostrano sospettosi con gli stranieri ma ne accolgono più di qualsiasi altra regione d’Italia dopo la Lombardia…".
Il lavoro innanzitutto! E’ il leitmotiv di ogni veneto. “Il lavoro è una droga che ha il sapore della medicina“, come afferma Lorenzetto nell’introduzione. “Nel Veneto abbiamo sempre saputo che la parte peggiore del lavoro è ciò che ti capita quando smetti di lavorare". Un comune sentire, un istinto di razza, “una repubblica fondata sul lavoro. Se non si capisce questo, non si comprende nulla di noi” continua lo scrittore veronese. E questa vena professionale dei veneti emerge prepotente durante tutto il libro. “Il lavoro da queste parti non è mai stato considerato una maledizione divina, ma semplicemente una necessità, e spesso una virtù".
I personaggi. Gli intervistati appartengono ad ogni categoria sociale: l’imprenditore, il gondoliere, il disoccupato, l’aristocratico, il politico. In ogni storia c’è la rivendicazione dello Stato Veneto ma soprattutto la nostalgia per la Serenissima, potere assoluto ma non dittatoriale. Le interviste realizzano un esperimento narrativo interessante che ogni veneto dovrebbe leggere e su cui dovrebbe riflettere. E' un libro, questo, non solo per i Veneti, ma per chi ama questa terra meravigliosa che soffre, spera, ma quotidianamente lavora per consolidare ciò che ha conquistato.
(per leggere altre interviste di Stefano Lorenzetto, cliccare su www.stefanolorenzetto.it)