martedì 2 ottobre 2012

"NATI PER LEGGERE": GEMELLAGGIO CALALZO-MARGHERA


Gemellaggio di lettura tra la montagna e la laguna. I bambini della biblioteca di Marghera e i loro genitori sono saliti domenica a Calalzo. Grazie all’opera di coordinamento di Graziano Menin e delle lettrici volontarie, si è dunque rinnovato un gemellaggio tra giovanissimi che sta dando grende soddisfazione a coloro che hanno lavorato per crearlo. «La giornata», spiega il sindaco Luca De Carlo, «seguiva la nostra discesa alla biblioteca di Marghera, che c’era stata a maggio, e rientra nel progetto “Nati per leggere” che ci sta dando davvero tanta soddisfazione. Ci tengo a ringraziare tutte le lettrici volontarie, che sono l'ossatura dell'iniziativa, che ci ha permesso di scoprire questo mondo e il virtuoso esempio della biblioteca di Marghera. Credo che il confronto con le realtà migliori faccia sempre bene e stimoli a portare aventi con entusiasmo i progetti. Nello specifico», confessa De Carlo, «non mi era mai capitato i sentire i bimbi in età da scuola materna ed elementare chiedere, alla fine di una lettura, di poterne ascoltare ancora una; e poi ancora un’altra. Erano tutti davvero estasiati. La graditissima visita dei giovani veneziani e delle loro famiglie ci ha permesso di accompagnarli nella nostra biblioteca comunale, dove si sono conclusi la settimana scorsa i lavori. Abbiamo pranzato tutti insieme, grazie alla disponibilità del Comitato della Biblioteca e al Gruppi Cadore Natura e Sport». 
Il gruppo ospite a Calalzo ha concluso la sua domenica di letture a Lagole, in un contesto davvero particolare e che è rimasto profondamente impresso nelle menti dei ragazzi. «Non potevamo che terminare le letture nello splendido scenario del laghetto delle Tose. In questo modo abbiamo anche promosso il nostro splendido territorio e, nel contempo, ci siamo ulteriormente convinti di quanto sia attraente questa realtà che ci porta ad aderire nuovamente ad un così entusiasmante progetto rivolto ai bimbi in tenera età. Siamo convinti», ha concluso il sindaco, «che la cultura sia una delle “armi” alle quali dobbiamo affidarci nell’educare i nostri ragazzi, nella speranza che questi ultimi, una volta diventati uomini e donne, possano contribuire alla costruzione di una società sempre migliore». (Articolo di Maria Ioppi sul Corriere delle Alpi di oggi)