giovedì 13 dicembre 2012

PDL BELLUNESE IN CRISI, RISCHIA DI PERDERE PEZZI. L'ARTICOLO DEL "CORRIERE" DI IERI

Ecco l'articolo dal Corriere delle Alpi di ieri in merito alla situazione del Pdl.
Pdl in crisi, il direttivo rischia di perdere pezzi
Le primarie annullate e il ritorno di Berlusconi hanno diffuso il malcontento e c’è chi pensa di andarsene. De Carlo: «Non capisco e non mi adeguo»
di Irene Aliprandi - «Quasi quasi me ne vado». È crisi piena all’interno del centrodestra e a palesare il malcontento, ormai, non sono più solo alcuni elettori. Dopo il ritorno di Silvio Berlusconi anche una parte della classe dirigente si trova a dover gestire un imbarazzo che per alcuni sta diventando l’anticamera per l’abbandono del Pdl. Il susseguirsi di colpi di scena impedisce a molti di fare un’analisi completa della situazione e alcuni non hanno ancora il coraggio di uscire allo scoperto, ma è solo questione di tempo e la diffusione del disagio è ben nota ai dirigenti locali del partito. Il coordinatore provinciale Stefano Ghezze, pur essendo all’estero, sente l’aria: «È evidente che l’evoluzione interna al partito sta causando atteggiamenti di imbarazzo, tutti vorrebbero capire cosa succederà, ma in questo momento mancano gli elementi. Non abbiamo nessuna certezza. In questi giorni ho numerosi contatti con i tesserati che vogliono sapere dove arriveremo. Quando le bocce saranno ferme il coordinamento provinciale potrà discuterne e valutare, poi ognuno prenderà le sue decisioni».
Tra chi non intende aspettare in silenzio c’è il sindaco di Calalzo Luca De Carlo, che del direttivo provinciale è membro attivo, ma potrebbe andarsene: «Io, come tanti altri, mi trovo in forte disagio per il ritorno di Berlusconi. Di certo se lui pensa di ricostruire Forza Italia o di tornare al vecchio Pdl, io, noi, non c’entriamo niente. Ci hanno illusi di poter fare le primarie e avete visto come è finita». De Carlo, alle primarie che non si faranno mai avrebbe votato per Giorgia Meloni: «Che può rappresentare il futuro, la ricostruzione del partito in prospettiva», ma è stato solo un miraggio durato poche ore: «Le primarie sono state cancellate come nulla fosse, perché i parlamentari sono molto più preoccupati di trovare una conferma della loro posizione e con il porcellum devono andare a mendicare». 
Oggi più di ieri, perché il Pdl non ha certo più quel consenso di cinque anni fa, quando potevano sperare i primi 6-7 candidati: «Forse ci sono spazi fino alla posizione 3 adesso». De Carlo sottolinea anche la responsabilità del centrosinistra: «La vittoria di Bersani alle primarie ha convinto Berlusconi di avere margine di speranza, con Renzi non sarebbe mai tornato. L’Italia è in mano a un B&B, nel senso di notte della Repubblica e chiunque auspicasse il cambiamento è stato tradito da entrambe le parti». De Carlo comunque dubita che Berlusconi possa vincere le elezioni: «15 punti non si colmano, siamo al minimo storico per il centrodestra. Io mi sento disorientato, non capisco e non mi adeguo. Anzi». Il sindaco di Calalzo valuterà cosa fare: «Se continuare a militare nel Pdl, a far parte del direttivo e anche a votare: se Berlusconi pensa di scegliere da soli i candidati, se li voterà. Credo che la mia sia una visione maggioritaria, forse all’apparato va bene così, ma allora è chiaro che non rappresenta più il paese, che non capisce più il popolo che l’ha votato».