venerdì 12 aprile 2013

"IO VIVO QUI - CITTADINI IN ERBA". I NOSTRI RAGAZZI E LA FERROVIA

Un progetto della Fondazione Dolomiti Unesco realizzato dagli alunni delle seconda della Scuola Media "Bartolomeo Toffoli" di Calalzo grazie alla professoressa Corzani, che punta alla riscoperta e valorizzazione della ferrovia. "Io vivo qui. Cittadini in erba" è stato promosso a luglio 2012 dalla dott.ssa Paola Matonti dell’Unità di coordinamento della Fondazione Dolomiti Unesco. Tale progetto si inserisce nell'educazione alla cittadinanza e si rivolge agli alunni della scuola secondaria di II grado al fine di promuovere, oltre alla conoscenza del territorio in cui vivono gli alunni, anche percorsi didattici che valorizzino la gestione, conservazione e sostenibilità del vivere in montagna.La classe II della scuola media "Bartolomeo Toffoli" di Calalzo di Cadore ha aderito al progetto e, dopo un'iniziale analisi del territorio e delle sue realtà paesaggistiche-territoriali, ha scelto come oggetto di studio la linea ferroviaria e la stazione di Calalzo di Cadore. Hanno così realizzato un video, con la collaborazione dell'azienda padovana Video 90, dal titolo: "Quando il treno incontra la bicicletta. Viaggio ecosostenibile nel tempo e nello spazio attraverso il nostro territorio".
L'idea è nata quando nel mese di novembre, dopo un'uscita organizzata col CAI a Lagole e a Rizzios, gli alunni hanno vagliato quale aspetto del territorio, a loro giudizio, meritava di essere analizzato.  Nonostante le bellezze naturali del loro paese, hanno  preferito presentare un luogo non attrattivo turisticamente, ma allo stesso tempo indispensabile per mettere in comunicazione il loro territorio con altre realtà. Hanno voluto puntare sulle caratteristiche e sulle specificità culturali, storiche, antropologiche di un luogo a due passi da scuola  che, dai racconti delle loro famiglie, sembra aver avuto un passato rinomato, ma a loro  completamente sconosciuto. Si sono interrogati in maniera critica sul motivo dello stato  in cui versa la stazione e la tratta ferroviaria che termina a Calalzo e, mettendo in discussione equilibri consolidati, hanno intrapreso un percorso che, a ritroso, ha permesso loro di conoscere un passato in cui il treno aveva un ruolo fondamentale nel traffico di persone e merci e dove anche la stazione ferroviaria era vissuta come spazio emotivamente sentito dalla collettività.Ecco allora un nuovo modo per presentare il loro territorio attraverso la presentazione-narrazione della storia della ferrovia che lo attraversa e di quella che un tempo lo attraversava. La ferrovia è infatti capolinea di una suggestiva tratta ferroviaria di montagna nel cuore delle Dolomiti, visibile certamente a tutti. Non solo, ma dal piazzale antistante la stazione ha inizio la pista ciclabile che si snoda sul vecchio percorso della ferrovia delle Dolomiti. Gli alunni per approfondire l'argomento si sono recati a Cortina d'Ampezzo per visitare la mostra "La ferrovia delle Dolomiti" dove l'esperto Evaldo Gaspari li ha aiutati a comprendere il ruolo e lo sviluppo della ferrovia nella storia.I ragazzi hanno saputo anche cogliere l'aspetto ecologista del treno, vivendo in prima persona il traffico su strada che si intensifica in alcuni periodo dell'anno portando non solo disagio ambientale, ma anche riducendo il loro bellissimo territorio a semplice luogo di passaggio. Non solo ma hanno anche riflettuto sul possibile scempio al territorio se dovesse realizzarsi un prolungamento della rete autostradale. Per questo, nel loro video, lanciano una sfida facendo sentire la loro voce di cittadini in erba: proprio perché il treno è il mezzo di trasporto più ecologico, perché non prolungare la ferrovia e creare un collegamento con il Nord Europa che favorirebbe un flusso turistico che saprebbe apprezzare le nostre bellezze naturali? Nel porsi in maniera critica  hanno raggiunto l'obiettivo promosso dal progetto, quello cioè di interiorizzare il concetto di cittadinanza attiva e responsabile, in cui la partecipazione alla vita nel proprio territorio si mescola alla dimensione personale ed affettiva dei ragazzi.La realizzazione del video però, sulla scorta delle ricerche effettuate dagli alunni, richiedeva immagini del passato con  cui far dialogare il presente. Per tale motivo è stato necessario richiedere l'intervento dell'azienda padovana Video 90 esperta nella realizzazione di filmati e in grado di fornirci immagini d'archivio relative alla ferrovia. Ma se inizialmente il contributo richiesto, nonostante un imprecisato contributo della fondazione UNESCO, sembrava essere tale da scoraggiare il proseguimento del progetto, alla fine ha dato modo ai ragazzi di attivarsi in maniera autonoma e responsabile e di rivolgersi alla propria collettività perché contribuisse alla realizzazione del loro progetto. Anche in questo caso gli alunni sono stati coinvolti nel  loro vissuto e hanno saputo attivare, in maniera esemplare,  un dialogo con le istituzioni e la loro comunità. Proprio grazie alla generosità di privati cittadini, aziende e al Comune di Calalzo di Cadore è stato  possibile proseguire il progetto fra l'entusiasmo e l'orgoglio dei ragazzi.Va segnalata inoltre, e non solo a livello economico, la felice collaborazione con l'AICS di Belluno, nello specifico con il presidente dell'associazione Enrico Valmassoi.  Grazie alla sua disponibilità  gli alunni parteciperanno alla mostra "Il treno delle Dolomiti" che si terrà il 21 aprile 2013 a Longarone. In questa occasione gli alunni della classe II avranno un loro spazio all'interno della mostra in cui verrà presentato il loro video e in cui saranno a disposizione dei visitatori per manifestare la loro volontà di cittadini sulla valorizzazione e continuazione della tratta ferroviaria.Tale progetto quindi ha permesso di realizzare percorsi centrati sulle varie dimensioni – cognitiva, affettiva e volitiva – dell’educazione alla cittadinanza, consentendo ai ragazzi di sperimentare un ruolo attivo all'interno della loro dimensione territoriale che inoltre li ha portati, con l'aiuto del loro insegnante di Arte  (prof. Mazzucco), a voler realizzare, dopo aver osservato criticamente la stazione ferroviaria,  un diorama della stazione del futuro, quella che insomma  vorrebbero.Infine, va ricordato, che gli alunni hanno ben presente che l'anno prossimo ricorrerà il centenario della ferrovia di Calalzo di Cadore e questo è stato motivo in più per lanciare, tutti in coro, la richiesta di una linea ferroviaria che torni a valorizzare un territorio che contempla il riconoscimento di patrimonio dell'Umanità. Nella loro immediatezza e semplicità, i ragazzi hanno fatto presto   a cogliere un aspetto sottovalutato, volutamente o meno, dagli adulti: difendere le Dolomiti in Cadore significa anche difendere il suo Treno.